Fedele Fenaroli, il Maestro dei Partimenti. Lanciano, 26 giugno, ore 18.00.

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Fedele Fenaroli, il Maestro dei Partimenti. Lanciano, 26 giugno, ore 18.00.

Domenica 26 giugno alle ore 18.00, presso il Salone d’Onore “Benito Lanci” della Casa di
Conversazione di Lanciano, il Centro Ricerche Musicali “Francesco Masciangelo” presenta,
nell’ambito della rassegna “La MUSICA al CENTRO”, un seminario a cura di Massimo Salcito dal
titolo “Fedele Fenaroli, il Maestro dei Partimenti”.

La conferenza-concerto ripercorrerà attraverso testimonianze documentarie gli avvenimenti più significativi
della vita di Fedele Fenaroli, esponente di punta della plurisecolare Scuola Napoletana, le principali opere e
l’estensione del metodo a stampa dei Partimenti, produzione editoriale di successo in Italia e all’estero per
oltre 150 anni.
Gli interventi saranno alternati dall’esecuzione di composizioni per clavicembalo e fortepiano e dall’ascolto
di estratti delle rare incisioni discografiche disponibili.
Una parte della conferenza sarà dedicata alla presentazione di nuove ricerche in corso d’opera sul musicista
lancianese, a cura di un gruppo di qualificati studiosi abruzzesi.


Massimo Salcito è docente titolare dei Corsi di Clavicembalo e Tastiere Storiche del Conservatorio di Musica
“D’Annunzio” di Pescara. Sulla figura e sulle opere di Fedele Fenaroli ha realizzato varie ricerche e concerti,
presentati in convegni di studio a Bologna, Campobasso, Pescara e recentemente a Teramo (“Giornate di
Studi Musicali Abruzzesi”, UniTe e Conservatorio “Braga”, 5-7 maggio 2022).



Fedele Fenaroli
Fedele Fenaroli (Lanciano, 25 aprile 1730 – Napoli, 1° gennaio 1818), musicista frentano di
nascita e napoletano d’adozione, fu uno dei principali protagonisti della Scuola Napoletana tra il
1755 e i primi anni del XIX secolo, grazie anche ad una lunghissima carriera didattica nei
Conservatori di Musica partenopei dell’epoca. La fama di Fenaroli è indissolubilmente legata alla redazione dei Partimenti, sistema didattico teorico e pratico di acquisizione delle regole necessarie alla realizzazione armonica estemporanea
del basso continuo; ma testo anche fondamentale all’acquisizione di un modus compositivo
secondo i dettami tradizionale Scuola Napoletana.
Il Partimento
La parola partimento, dal verbo partire, ossia dividere, sta ad indicare una sezione di linea del
basso di una composizione, con o senza numerazione, da realizzarsi all’impronta, seguendo le
relative regole dell’armonizzazione e della composizione. Molto simile alla pratica del basso
continuo, il partimento se ne differenziava, pur usando i medesimi accorgimenti e tecniche.
Anziché, infatti, essere l’accompagnamento di un generico brano musicale, il partimento era esso
stesso uno specifico brano musicale, con sue proprie caratteristiche, e con una invidiabile libertà di
movimento delle parti, assolutamente mancante nel brano di basso continuo, stretto tra linee
musicali già realizzate e quindi inalterabili nel momento dell’esecuzione.

La tradizione
La pratica del partimento a Napoli era già ampiamente in uso sin dal XVII secolo: Alessandro
Scarlatti (1660-1725), Gaetano Greco (1657-1728), Leonardo Leo (1694-1744), Francesco
Durante (1684-1755), quest’ultimo principale maestro del Fenaroli, realizzarono delle raccolte ad
uso dei propri allievi e seguaci, contenenti brani musicali da realizzare all’impronta secondo le
regole del partimento. Lo strumento ideale per la realizzazione di tali generi di composizioni
didattiche erano il clavicembalo e l’organo, ossia i due principali strumenti a tastiera dei secoli XVII
– XVIII.

L’innovazione
Fenaroli ebbe il grande merito di saper sintetizzare la plurisecolare esperienza didattica e musicale
dei maestri napoletani con un importante ed innovativo per i tempi strumento di comunicazione: la
stampa.
Nelle Regole Musicali per i principianti di cembalo (Napoli, Vincenzo Mazzola-Vocola, 1775) e nel
suo naturale completamento, Partimenti ossia basso numerato (Roma, Imbimbo e altri, 1800), le
due opere didattiche del musicista frentano, Fenaroli colse infatti le potenzialità di una
comunicazione edita in grado di varcare le distanze e il tempo.
La declaratoria sintetica e mnemonica nelle Regole, e la realizzazione pratica e visiva dell’esempio
musicale nei Partimenti, completavano e aggiornavano un processo d’apprendimento già
cristallizzato dalle generazioni precedenti, e ne permettevano l’apprezzamento e la fruizione non
solo in tutta Italia, ma anche in buona parte d’Europa, grazie anche alle numerose ristampe, fino ai
tempi moderni dell’ultima pubblicazione Sonzogno del 1930.