Presentazione del volume Francesco Masciangelo Maestro di Cappella della Santa Casa del Ponte di Lanciano. Giovedì 30 maggio 2024, ore 17,30

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Presentazione del volume Francesco Masciangelo Maestro di Cappella della Santa Casa del Ponte di Lanciano. Giovedì 30 maggio 2024, ore 17,30

Giovedì 30 maggio alle ore 17,30 alla Sala Convegni del Polo Museale Santo Spirito si presenterà il volume Francesco Masciangelo Maestro di Cappella della Santa Casa del Ponte di Lanciano, a cura di Gianfranco Miscia, edizioni Carabba 2023.

Il volume che si giova della prefazione di Giorgio Pagannone, docente di storia della musica e drammaturgia musicale all’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, comprende i saggi di diversi studiosi ciascuno dei quali si è occupato della vita e delle opere del musicista frentano che ha caratterizzato l’Ottocento abruzzese.

Un lavoro approfondito che apre certamente nuovi filoni di ricerca e che, per la qualità grafica e per la ricchezza dei documenti inediti pubblicati, entra a far parte nella prestigiosa collana “I Pregiati” dell’editore Carabba.

L’iniziativa, che ha chiuso il bicentenario della nascita del compositore abruzzese (1823-2023) è parte del progetto di celebrazioni organizzato dal Centro di Documentazione e Ricerche Musicali F. Masciangelo, dal Comune di Lanciano, dalla Regione Abruzzo.

Franco G. Maria Battistella, Raffaele D’Ascanio, Nicola Gaeta, Luig Genovesi, Valter Matticoli, Gianfranco Miscia, con il contributo per il controllo redazionale di Marina Esposito e la grafica dello Studio Moby Dick di Ortona, licenziano un lavoro che certamente rappresenta un punto di riferimento per lo studio di Masciangelo. Vale la pena sottolineare che questo è il primo volume interamente dedicato al compositore frentano.

La presentazione sarà preceduta dai saluti istituzionali di:

Filippo Paolini, sindaco di Lanciano

Nicola Campitelli, consigliere Regione Abruzzo,

Luigi Genovesi, presidente Centro di Documentazione e Ricerche Musicali F. Masciangelo

Gianni Orecchioni, presidente Editrice Carabba.

La presentazione del volume, dedicato allo scomparso presidente Aldo de Aloysio, fa parte del mese della cultura del Comune di Lanciano e della rassegna librando.

L’ingresso è libero.


Dalla prefazione di Giorgio Pagannone

Questo volume costituisce un primo tentativo organico di approfondire la conoscenza dell’arte di Masciangelo attraverso lo studio e l’analisi delle fonti musicali disponibili. Dopo la parte iniziale dedicata al contesto biografico, la seconda, più cospicua, contiene studi più specifici, suddivisi per generi. Così Miscia indaga la produzione della romanza da camera, Genovesi e D’Ascanio si dedicano all’ambito teatrale-oratoriale da diverse prospettive: Genovesi si focalizza sull’orchestrazione analizzando la partitura dell’Oratorio di San Vito, mentre D’Ascanio si concentra soprattutto sulla vocalità e sulle forme, esaminando il melodramma sacro La Sunamitide, di cui fu pubblicata la partitura nel 2000, e l’opera Giovanna Grey, forse la più ambiziosa di Masciangelo, il cui debutto, previsto al Teatro Politeama di Napoli nel 1871, fu però impedito da circostanze avverse; a parte un’esecuzione della sua sinfonia a Lanciano nel 1877 non si hanno notizie di allestimenti successivi. Il contributo di Gaeta si concentra sul pezzo forte, certo il più noto di Masciangelo, il Miserere, o meglio i Miserere, cercando di fare chiarezza sulle fonti e sulle varie versioni, e tentando un’analisi stilistica attraverso l’esame di procedimenti propri del genere. Va infine segnalata l’appendice bibliografica, che rappresenta un utile strumento di consultazione per ricerche future sul compositore lancianese.
In sintesi, credo che questo volume contribuisca a collocare l’opera di Masciangelo nel suo contesto storico, artistico e culturale, proiettandola allo stesso tempo nella fruizione presente. Solo studi accurati sulle fonti potranno consentire la riscoperta e la valorizzazione delle sue composizioni, si spera anche attraverso future esecuzioni. L’arte musicale ha infatti bisogno della mediazione degli esecutori – direttori, cantanti e strumentisti – per poter essere riportata pienamente alla luce, e di un pubblico, magari storicamente informato, che sappia apprezzarla.